
Il IV Congresso Nazionale del SINAPE CLACS CISL, tenutosi a Firenze il giorno 8 Aprile 2009, presso il Centro Nazionale Studi della CISL ha registrato la presenza di 48 delegati provenienti da tutta Italia, in rappresentanza dell’Intera Base Associativa.
Dopo l’insediamento della Presidenza del Congresso e delle varie Commissioni previste dal regolamento congressuale, il Congresso si è aperto con l?intervento di Mario Scotti, che nella sua qualità di Direttore del Centro Nazionale Studi Cisl illustra le attività del Centro stesso, dove è preminente la Formazione, quale la 626, contrattazione più decentrata più territoriale, efficacia della comunicazione e dell’informazione, poi a livello di elaborazioni di strategie del Sindacalismo Europeo.
Prende poi la parola il Segretario Generale uscente, Gerarda Buoninconti, che svolge la sua relazione dove viene tracciato un bilancio di questi quattro anni di attività e si pongono le basi per il prossimo quadriennio.
Inoltre, nel rispetto delle norme Confederali, il Segretario Generale uscente, non si ricandida alla guida del SINAPE CLACS CISL.
Negli Interventi successivi, vari Delegati pongono l’accento sulla necessità di un maggiore radicamento territoriale del nostro Sindacato e la messa a disposizione di servizi specifici per la categoria, registrando che in alcune realtà, come l’Emilia Romagna, il Lazio, la Lombardia e la Campania, tale radicamento è già avviato, ma che comunque ha bisogno di ulteriore rafforzamento a cui l’intero Gruppo Dirigente è chiamato.
Viene inoltre illustrata la proposta dell’Insediamento del Comitato Scientifico già deliberata dal Consiglio Nazionale uscente.
Il Congresso esprime poi la sua adesione al progetto avanzato dalla Confederazione di rendere sempre più rappresentativa l’area del lavoro autonomo ed atipico attraverso la costituzione di un’unica Federazione che raggruppi, con le dovute articolazioni e nel rispetto delle singole peculiarità di ogni sua componente, le diverse esperienze maturate nel corso di questi anni tanto all’interno del Clacs quanto all’interno dell’Alai.
La costituzione di questa nuova Federazione deve rappresentare un ulteriore impulso all’aggregazione di categorie disaggregate nell’area del cosiddetto lavoro autonomo ed atipico: queste categorie, qualunque sia la loro storia, devono e possono esprimere, sul piano della rappresentanza politica, un ruolo assetto più rispondenti alla mutazione del mercato del lavoro che, di fatto, ha imposto all’attenzione, anche di soggetti tradizionalmente resistenti alle novità, la nascita di nuove figure professionali da regolamentare.
Questa trasformazione politica ed organizzativa pone anche alla nostra Categoria, compiti ed ambiti di intervento diversi e, per certi aspetti, più stringenti: nel rapporto con le altre realtà delle libere Professioni, con le strutture territoriali, regionali e nazionali della Confederazione.
Questo passaggio presuppone che ci saranno nuove regole e nuovi rapporti da costruire senza che ci?, voglia necessariamente dire un abbandono della nostra storia, cultura e tradizione. Della nostra esperienza organizzativa.
Noi ci sentiamo parte integrante e propositiva della nuova Federazione che nascerà dall’unione fra Clacs ed Alai e ci impegniamo a tradurre questo sentire mettendo a disposizione della nuova struttura la nostra capacità di intendere il mondo ma senza, con ciò, rinunciare alla nostra autonomia. Nell’analisi, nella proposta, nella lettura degli accadimenti.
Uguali fra uguali per costruire una nuova e più ampia struttura attraverso la quale portare a sintesi le esperienze culturali di tante altre realtà che oggi sono più slegate nell’esercizio della loro professione.
Le nostre realtà si sono aggregate storicamente e spontaneamente per trovare risposte ad un senso di diffuso malessere, di isolamento culturale, di impossibilità di governare i processi di cambiamento che via, via si sono prodotti e che hanno inciso, profondamente, sulle nostre attività.
Professioni le nostre, spesso senza una controparte chiaramente definita e con una parcellizzazione della presenza in tanti micro rivoli che ha fatto di noi e dei nostri colleghi, degli isolotti sparsi nell’Oceano dell’indifferenza.
Questo universo di diversità, uguali nella prospettiva, è la sfida che tutti noi dobbiamo raccogliere se vogliamo creare una barriera alla deriva in atto: insomma da isolotti sparsi ad arcipelago coeso, con la prospettiva di continuare a crescere fino a diventare Continente.
Un arricchimento dell’esperienza delle singole realtà organizzative per costruire, tutti insieme, una politica di settore che non sia più una mera sommatorie di tante storie individuali.
Un carattere distintivo forte ed una identità consapevole che, anche dal punto di vista organizzativo, possa consegnare a tutti i lavoratori operanti nell’area del lavoro autonomo ed atipico, nonchè alla Confederazione, un Sindacato forte ed autorevole, capace di interpretare i cambiamenti sociali, idoneo a conseguire risultati apprezzabili ed offrire risposte credibili ad istanze che, troppo a lungo, sono rimaste disattese.
Il Congresso approva all’unanimità i documenti proposti e si passa poi all’Elezioni degli organismi dirigenti.
Il nuovo Consiglio Nazionale Eletto all’unanimità dall’Assemblea Congressuale così composto:
1. Buoninconti Gerarda
2. Carbone Rocco
3. Di Felice Mario
4. Ghiandelli Giuliana
5. Ieroschi Antonio
6. Lanza Guglielmo
7. Laurenzi Roberto
8. Paret Marco
9. Pellegrini Giorgio
10. Scarponi Attilio Maria
11. Taddei Saltini Michela
12. Vannini Tommaso
13. Veronesi Marco
Il Consiglio Nazionale si riunisce ed approva all’unanimità le seguenti nomine: Gerarda Buoninconti Presidente ? Antonio Ieroschi Segretario Generale.?
Il Congresso, infine, auspica che tutti si attivino per dare vita e nutrimento alle costruttive proposte raccolte.